FRATTURE VERTEBRALI

Dott. Francesco Sasso

Ortopedico specialista in patologie vertebrali

Le fratture vertebralisono le lesioni scheletriche più frequenti e rappresentano un capitolo estremamente eterogeneo e complesso della traumatologia.

CAUSE, fratture vertebrali

Per causa della frattura: fratture traumatiche, che interessano principalmente soggetti più giovani in seguito a traumi ad elevata energia (incidenti automobilistici, cadute dall’alto, traumi sportivi), o fratture patologiche, secondarie a patologie che causano aumento della fragilità ossea (tipicamente da osteoporosi nei pazienti più anziani o da lesioni secondarie a patologie oncologiche come mieloma multiplo o tumori metastatici).

Per caratteristiche biomeccaniche: fratture stabili o instabili, a seconda della capacità o meno del rachide di mantenere un assetto tale da evitare l’insorgenza di un danno neurologico e/o la comparsa di una grave deformità.

Per danno neurologico: fratture vertebrali amieliche (in assenza di danno neurologico) o mieliche (complicate da lesioni del midollo spinale e/o delle radici nervose).

QUADRO CLINICO

Generalmente il paziente affetto da frattura vertebrale riferisce vivo dolore a livello del tratto di rachide interessato, esacerbabile dalla stazione eretta, dal movimento e dalla digitopressione sui processi spinosi delle vertebre coinvolte. Nei pazienti con fratture vertebrale da osteoporosi, ci può essere un decorso paucisintomatico con dolore subacuto. In ogni paziente con frattura vertebrale si deve sempre sospettare una concomitante lesione mielo-radicolare. Nel caso di una frattura mielica andranno quindi valutate la forza, la sensibilità e i riflessi ai quattro arti, nonché il controllo ed il tono degli sfinteri.

DIAGNOSI

Il trattamento incruento delle fratture vertebrale è riservato alle fratture stabili, allo scopo di contenere la lesione scheletrica fino alla sua guarigione (dai 2 ai 4 mesi). Le fratture del tratto dorsale e lombare sono trattate con l’utilizzo di busti ortopedici, mentre quelle del tratto cervicale con collari ortopedici.

TERAPIA per fratture vertebrali

Il trattamento incruento delle fratture vertebrale è riservato alle fratture stabili, allo scopo di contenere la lesione scheletrica fino alla sua guarigione (dai 2 ai 4 mesi). Le fratture del tratto dorsale e lombare sono trattate con l’utilizzo di busti ortopedici, mentre quelle del tratto cervicale con collari ortopedici.

Il trattamento chirurgico è riservato alle fratture instabili e/o mieliche. Deve essere eseguito con particolare tempestività al fine di evitare l’irreversibilità del danno neurologico. L’intervento chirurgico ha come obiettivi la decompressione delle strutture mielo-radicolari, la riduzione anatomica della lesione ossea, la stabilizzazione vertebrale con mezzi di sintesi (barre e viti) che consentano di mantenere ridotta la frattura fino alla sua guarigione.

Nei casi di frattura vertebrale da osteoporosi ci si può avvalere di tecniche chirurgiche mini-invasive, come vertebroplastica o cifoplastica, che permettono unimmediato consolidamento della lesione ossea.